Il diario di Barbara, India 2010
 Pubblicato il 23 agosto 2011 

 

un bel senso

e’ calcutta .
e’ allimuddin street .
giornata in leggerezza e armonia tra piccole occasioni di tutti i giorni .
la calcutta del quotidiano , dell’ entrarci con calma .
piccoli ospiti . ignari , curiosi .
allibiti .
silenzio dell’ordinario caos .
solite e nuove visite in stradine viste finalmente da occhi nuovi ,
e pronti .
e nuove emozioni .
la vucciria , il presepe , lo sporco .
una bella emozione di nuovo e di futuro
dalla pancia di chi sta camminando ora ,
per la prima volta ,
magari con fatica .
da chi stiamo aspettando ,
per iniziare. domani .
inshallah
amore.
da kolkata
angela mariuccia anna paola giovanni barbara

a calcutta è il 19 gennaio 2010 . 1.35 a.m.

molta paura molte risate .
calcutta riesce a tenerci insieme ancora un giorno .
ma il braccio di angela anela un servizio sanitario .
che sia.
resiste con onore e tenacia .
dopo
circa un’ora di attesa buttata in terra su un pattume non differenziato ad attendere ,
incerta e sofferente ,
un ‘assai improbabile ambulanza .
comunque , ovunque si hanno amici e il mezzo di soccorso arriva .
neanche seduti in barella . la domanda .
assicurato ?
bene . primo ospedale privato .
pare hall di hotel ma privo di medici .
secondo , consigliato dal console .
il medico ha cena di compleanno , ma in 2 o 3 ore , arriva .
tralasciando , tralasciando si arriva al gesso
e usciamo .
e si prosegue
dopo una notte di paura .
qualcuno passeggia qualcuno telefona e qualcuno vive il doposcuola .
tutti insieme .
stiamo arrivando a 80 .
nasce progetto per stessa sede ampliata .la sera il tavolo del blu sky è pieno di noi che dobbiamo raccontarci cose diverse .
nove differenze che da tre alberghi diversi vogliono collegarsi.
bene .
è vita

a calcutta è il 20 gennaio – h. 0025

la notte non è molto notte per nessuno . e quando le parole inventate son di troppo le prendiamo in prestito dai libri . a voce alta . consolazioni .
questo è il buio con brevi pause di sonno .
dunque la mattina chiama leggerezza .
trucco , pulizia , ancora risate .ritrovo al bar .
gita .
salt lake .
un po’ periferia un po’ paesino tranquillo di gente che si conosce , laghetto , passeggiata . ospiti di amici nepalesi con bambini e pranzo ottimo .
la figlia grande impara l’ italiano con la grande speranza di riuscire a venire in italia a studiare . occorre pensare come fare .
mahasweta devi
far partire le innocenti e sfortunate compagne senza un incontro pareva una tristezza infinita , dunque , al volo , si è fatto .
per capire che
non si sa se per età o distrazione , mahasweta nulla sa dei nostri incontri primaverili , di yatra non ricorda , né le evoca alcun nome .
non ha ricevuto alcun invito , comunque è disponibile , se il dottore la lascia .
l’impressione è , ti dico di si e poi si vedrà .
un po’ vaga , molto sorridente , risponde con cautela e molti silenzi ad una platea (manca solo mariuccia) che ricorda soprattutto una classe di studentelli poco preparata . tra il timido e il profscusinonhostudiato .
l’abbraccio con angela merita il viaggio .
mi chiedo .
se ritornare con un invito e una lettera di yatra . magari una visita più ufficiale e meno numerosa riporta la memoria .
shanti
molto entusiasmo con i nuovi amici . domani festa e riunione con samparc .
sembra tutto fattibile . con la speranza di diventare più grandi insieme .
ma noi siamo qui . ed è facile viverla .
e quando il pezzo di muro che puoi allargare lo vedi , e lo tocchi con chi ti aiuta a rimetterlo su più’ grande e con un’altra fila di banchi , la poesia è scontata .
poesia . prosa .
se il vostro vagare pinguinesco e congelato ha poco della rima ,
ben venga .
dateci un parere . e pensiamoci insieme .
calcutta
è infinita . e capirla forse non ha molta importanza .
non ha neanche bisogno di troppe difese , lo sa di essere brutta e non se ne cura.
tanto lo sa di essere viva .
e se ti sbatte in faccia con violenza tutte le vacuità dell’esistenza , poi , in qualche modo ti consola .
e sa diventare piccola e accogliente . anche protettiva .
per darti energia , immersa nell’umiltà di chi a piedi scalzi non ci starebbe a tirare come un mulo .
piedi scalzi non li abbiamo , e muli non siam davvero .
si prova , così . come si riesce .

forza , a chi è partito

21 gennaio

chatterjee
neanche il tempo di organizzare un’entrata in stile shenkeriano .
apro la porta del boss e un maggiordomo colonialista mi dice ,
tenga il telefono, il mio re chatterjee e’ il linea e desidera conferire .
(sulla parola conferire non scommetto , ma battito delle ciglia era quello) .
quando la mia famiglia dovra’ per punizione consumare 8 km di nylon viola per punizione, vedro’ di riprendere gli studi .
lasciato campioni di modelli che vogliamo , studiano (shanti scianti ) la vicenda e prendono l’ordine il 25 o il 26.
in caso di qualche incertezza incontro il re il 6 febbraio e completo ordine per telefono a ranchi .

shanti . ieri .
puja in onore alla dea dell’istruzione .
festa e musica di mezz’ora e riunione di tre.
trattativa conclusa in perfetto stile marocchino .
discusso riga a riga .
infine , approvato .
si risparmia un po’ , raddoppiando .
il mio numero indiano 00919674598893 .
bacio

Barbara

oggi non ho niente da dire

E’ un po’ difficile

raccontare una giornata iniziata con un cane morto per strada , e li’ lasciato tutto giorno.
povero cane .
in fondo se ne vedono anche nelle strade di torino.
presto dimenticato .
quando pero’ la giornata finisce con un giovane uomo morto ,
nel centro di calcutta ,
dimenticato esattamente quanto quel cane ,
allora girano gia’ piu’ i coglioni .
non resta che il silenzio .

stiano in pace

barbara

a calcutta è il 23 gennaio

lasciati i torinesi ,
salutati i romani , dopo che

shanti – slum
visita in 2 slum , tanti tanti tanti bimbi .
ovvio.
amal mette in scena la piccola farsa genere peron ,iniziando a fare elenco salvati . piccola discussione , d’obbligo occidentale , su reali bisogni e criteri di scelta . poco chiara la visita al secondo slum , sembra più’ governato , e sembra che il capo villaggio abbia accesa discussione con ashit ( amal è fuggito ) , il quale poco riferisce . dice solo che lo slum è lontano e necessiterebbe un bus ( a nostre spese ) per portarli .
impressione che non dica il vero .
lo spazio per mettere su un dispensario è li’ , necessiterebbero forze superiori alle nostre, e guide più’ affidabili del gatto e la volpe
i bulli . banali impressioni .
essere cool a 13 anni ,in uno slum significa dismettere il dhoti , indossare pantaloncini e maglietta , acquisendo così l’autorità di prendere per il culo , di fronte ai visitatori con le mani più’ chiare , il coetaneo che si sta facendo la doccia .
tutto normale , dunque . meccanismi uguali in tutto il mondo .
visitatori .
e mani bianche .
così è . banale .
pomeriggio .
visita a mr. smith , vecchietto . per chi puo’ intendere , versione anglo-indiana di gino mare .
totalmente sottomesso a una strega .
travestita da capo dell’ospizio . inventa un melodramma lungo mezz’ora su quanto son poco grati ‘sti vecchietti che vogliono solo fuggire e farsi i fatti loro .
vietate :
visite . conversazione presidiata da governo stregonesco
regali : sotto controllo e qualcuno girato alla comunità
soldi : mi ha letto nel pensiero e minacciato con gli occhi un fulmine inceneritore.
tra le soluzioni possibili . guerra , difesa , rivoluzione . vigliaccamente ho scelto la fuga , solo mia , s’intende . ma il 6 febbraio ritorno . armata di mariuccia .
segue .
fine della puja con processione della dea dell’istruzione sul carretto . piccola passeggiata fino al gange , buttata dentro la statua della dea e preso addosso l’acqua del fiume per purificarci .
un po’ di bimbi , canti nel buio , solita luna storta . viene voglia di una
birra .
così è e i romani son salutati .
a presto
inshallah .
dunque mi trovo in una culla .
l’eroporto .
attesa senza fretta . chissà quando .
coccolata dal passaggio di viaggiatori e da quel senso di speranza e desiderio che ti offre il cartellone delle partenze .
leggerezza di incerti cammini . bacio forte .

barbara

una donna a guwahati .

una donna a guwahati .

esce dall’aereo e prova, assediata , a prendere un taxi .
contrattando , sale sull’auto .
il tempo di trovare altri clienti ( paga troppo poco ) , si parte.

guwahati .
un’ora e mezza da incubo .
sganciato taxista troppo partecipe davanti al primo hotel , decisamente caro , mi trovo in una via buia ,ma colma di alberghi a poco costo , malamente rifiutata da ogni reception .
non so veramente cosa sia successo , ma qualcosa di indefettibilmente indiano , senz’altro .
come se non fosse il caso di prendere una straniera sola . un uomo arrivato dopo di me , semplicemente chiede, c’è una stanza ?
e ottiene la preziosa chiave in un momento .
buio , un po’ di paura .
quando finalmente ne ottengo una, non solo è alquanto scabrosa ma anche arredata del signore che mi ha portato . chiude la porta , e li si che mi cago .
non ho dubbi che voglia solo dare asilo alla povera orfanella , pare pure mite il sedicente compagno di stanza.
gentilmente , ringraziando ,saluto .
un po’ nervosa.
forse meglio cambiare zona e alzare il tono .
two hours later .
alzato .

buon albergo , ottima cena , birra in camera con dolce e sigarette .
ancora una doccia e sembra di sfidare il paradiso .
meglio evitare .
ho fatto pace con guwahati , passeggiando anonima in mezzo alla gente.

a guwahati è il 24 gennaio
morning

beh .
quasi quasi difendo anche il mio tentato compagno di stanza .
non parlava una parola di inglese , e con quello sguardo sincero è molto possibile che volesse solo offrirmi il suo domicilio .

nuova giornata .
ranchi è vicina e vado a studiare .
bacio forte

a ranchi è il 28 gennaio . sera

al mattino YAREYA .

con kumudni e la dottoressa che va tutti i giovedi .
sembra abbastanza riparato dai danni dei soldati . rimane il bruciato nel prato e tante bottiglie di alcolici in un angolo.
incontriamo i bimbi della scuola , 2 maestre , l’infermiera , ben disposta ma un po’ giovane . piccoli accorgimenti da operare (sapone , qualche biscotto ..) . presto fatto .
spiace vedere i bambini della scuola all’ora di pranzo . chi ha, mangia (pochi hanno) , gli altri digiunano .è in costruzione la mensa . per tutti .
il villaggio è sempre dietro al muro alto . ma qualcuno arriva .mamma , papà e bambini , piccoli e denutriti .vanno a casa con qualche vitamina e la stessa inesorabile fame . chissà se erano citati alla rappresentazione in piazza di qualche giorno prima .
SARTORIA
ranchi pare voglia essere città e campagna insieme . due passi e ti giri nel silenzio delle caprette e uccellini , bimbi che giocano a cricket dentro il paesino . un attimo dopo una sister e due pischelle devono raccomandarsi al padreterno per riuscire ad attraversare ed eseguire compiti assegnati .
in sartoria si lavora tanto , siamo bene accolte dalle donne e il sarto .
proprio bell’atmosfera . scalda .
torniamo ogni giorno e vediamo progressi sugli appunti che ci hanno dato .
speranze.
i progetti sono vivi .
e chi li segue , ci crede davvero .
e li difende . se chiede di più’ , è con lo spirito di procedere al meglio quello che sta facendo con molta determinazione .
lavorano con belle teste e belle pance. parlano . sarte, punie sanjej kumudni. siamo tutti uniti.
vita di comunità , di preghiera, di lotta e di fiducia.
molta .
a chi ha troppo freddo consigliamo una visita .
calma di un quotidiano operoso .
grazie , a loro.
bacio forte.
barbara , anna

a ranchi è il 29 gennaio . di sole , e luna piena .

mattino .

un esercito di puntini rossi occupa le vie e si avvicina in ordine sparso .
fratelli soci che si prendono sotto le spalle .
sgambetti , calci ai sassi , cartelle sporche buttate all’angolo in cambio di un ultimo tiro .
entrano a scuola come formichine e rendono i nostri ombelichi materni, spettatori, di un quotidiano , solito .
siamo a casa .
sette bimbe se la ghignano in ginocchio nel cortile , punite .colpevoli di poca preghiera .
abbiamo fatto foto e pernacchie . tentate caramelle di nascosto ma presto scoperte da maestre sorridenti .
circa 250 bambini , sicuramente di uno il compleanno . si festeggi ovunque con tante caramelle .
Harmu .
seconda puntata .
non fermarsi di fronte a non così incisive strette di mano , potrebbe giovare .
deepty inizia . con le sisters in servizio si respira altra atmosfera e brother peter cerca fiducia in nostri collaboratori piu’ assidui ( stile casa madre ). spero che con la nostra organizzazione di viaggi potrà nascere qualcosa .
molto bello il teacher . sguardo intelligente , ospite disabile dei brothers . gli hanno fatto la classe per insegnare ai piccoletti poveri del quartiere . tanti .
anni di visite nervose e ci era sempre sfuggito un sapere così caldo .
pensar testate e non darle sempre valido .
prenderne qualcuna ,
e imparare a tastare umilmente la polvere dove io passo e tanti rimangono , probabilmente obbligatorio .
CDF
diplomi a studenti informatici consegnati con gran garbo stile indù .
anche i discorsi di cortesia perdono il folclore occidentale e acquistano serietà , pacatezza e amore riservato .
bella cerimonia . shanti .

ancora tanti orizzonti da raggiungere . paiono vicini e li scopri in fondo ad un mare infinito .
e siamo giunte al convento .
casa di donne che lavorano , sorridono , pregano e pensano al fare .
sembrano non cedere la libertà , ma metterla al servizio .
unico indispensabile approdo sicuro ,un dio che ha dato tutto e chiede molto .
alle donne , soprattutto .
si scherza , ovvio .
si ride , mai a sufficienza .
si fa silenzio .
si aspetta .
domani .
a presto
anna barbara