Lebbrosario di Tura
 Pubblicato il 29 marzo 2010 

 

Un centro che SHANTI si propone di seguire ed aiutare finanziariamente è il lebbrosario di Tura.
Esso è separato dal centro abitato da un torrente, perché quando è sorto, circa 50 anni fa, i lebbrosi erano molto più emarginati di oggi. Nessuno della loro tribù (i Garo) voleva avere contatti con loro.
Intorno è tutta giungla. Solo una strada sterrata va da Tura al torrente; ivi un ponticello di legno costituisce l’unico collegamento con la “Leper Colony” (il lebbrosario).
La colonia è composta da circa 90 famiglie; in ognuna c’è una persona affetta da lebbra. Le casette sono in legno, sparse su un collina fra ananas e bambù.
All’ingresso del villaggio c’è uno spiazzo dove, sotto una tettoia in lamiera, previo appello, ogni giorno viene distribuito il riso (lo Stato ne distribuisce 500 g. a lebbroso) e, una volta la settimana, 100 g. di pesce a testa. 

                                       

Qui da 50 anni lavora una suora spagnola, Sr. Guadalupe, che, ogni giorno, a piedi, parte da St. Xavier (la località di Tura dove abitano le suore della Bethany Society) e, arrampicandosi per quei sentieri tra i bambù, va al lebbrosario, dove fa da infermiera e da amica per ognuno di loro, raggiungendo tutti quelli che non possono spostarsi. Tutti i giorni dell’anno è sempre presente, e la gente l’adora.

Una volta l’anno arriva anche l’aiuto dello Stato: un paio di scarpe da ginnastica color cachi, molto spesso spaiate! Alcuni di loro non riescono neanche ad infilarle, poiché hanno i piedi divorati dalla lebbra.
Il nostro aiuto consiste nell’arricchire la loro alimentazione con sostanze più nutrienti (uova, latte, zucchero, ecc.) per rafforzare le loro difese immunitarie.