FLAME OF HOPE – DIARIO AGGIORNATO A DICEMBRE 2010.
Traduzione dall’Inglese.
Cari amici,
Rieccoci con le nostre notizie “locali”, che riempono la nostra vita, e ci fanno rivivere di nuovo ogni qual volta, raccogliendo qualunque cosa successa, ci rendiamo conto di quanto a Dio stiamo a cuore, cosicche’ possiamo” rendere” le notizie veramente buone. Naturalmente non tutti i giorni sono “deliziosi”, ma anche quando ci capitano giorni “non accettabili”, pure e’ presente l’amore di Dio, che non ci lascia mai.
Abbiamo
festeggiato il compleanno di Fr. Abrahams, ringraziando Dio per avergli
fatto vincere la sua ultima sofferenza. Vuol dire molto per noi.
La nostra attivita’ in giardino e’ ripresa, dopo che e’ venuto pronto il compost.
Mentre le nostre brave ragazze fanno un duro lavoro che porta profitto, i ragazzi meno bravi come al solito si fanno trovare occupati con delle scuse, che non portano profitto.
Quest’anno abbiamo festeggiato il “giorno degli insegnanti” in un modo piu’ simile a quello delle altre scuole. Siamo veramente grati agli insegnanti, perchè ci mettono tutto il cuore in cio’ che fanno per i nostri ragazzi. I ragazzi hanno presentato un breve programma, e c’è stata una torta da tagliare, e fiori da dare. Sono stata orgogliosa nel vedere quanto si puo’, ed anche felice di vedere quanto bene vogliano agli insegnanti.
Poi
abbiamo avuto il “giorno dei ragazzi”, e ancora una volta i nostri
insegnanti sono risultati essere degli ottimi insegnanti. Essi han fatto dei
piccoli regali ai ragazzi , ed anche una GRANDE torta.
Per una volta siamo stati il
punto di attenzione di alcune delle piu’ ricche scuole delle Hills. I
ragazzi e le ragazze son venuti per incontrare i nostri ragazzi,
intrattenerli e farsi intrattenere a loro volta, ed il motivo reale e’ stato
di portare questi giovani provenienti da famiglie benestanti a vedere la
realta’ del mondo dei poveri.
E’ una buona cosa per entrambi, per quegli studenti ed i nostri ragazzi.
Abbiamo promesso di lavorare duramente, per far partire il nuovo progetto in Siliguri. Sembra che stiamo facendo passare il peggio. Usha passa la maggior parte del suo tempo la’, ogni volta che qualcuno di noi puo’, la raggiungiamo volontariamente. In Ottobre Hindus ha avuto un lungo periodo di vacanze per la loro festivita’ del PUJA-Hindu . Le scuole rimangono chiuse per la stagione.
Abbiamo
deciso di passare il tempo nella casa di Siliguri, ed i piu’ in salute e
forti ( capita che siano anche i piu’ piccoli) sono stati contenti di
esercitare i loro muscoli.
Dopo un giorno intero di lavoro, interrotto solo da un breve intervallo per una bevanda fresca, la migliore delle quali come soft-drink era l’acqua fresca, i ragazzi hanno fatto un meritatissimo e richiesto bagno, lavando anche i loro abiti. Nella calura questo e’ stato veramente un divertimento.
Questa volta non manchero’ di presentare i nostri aiutanti, che hanno fatto il lavoro di trasformare la casa di Siliguri in una residenza familiare. Questi giovani lavorano con noi da 4 anni ( con degli intervalli, quando non avevamo da dargli lavori da muratore.)
Tutti e 3 hanno dei problemi nel parlare e, come dire, non sono “svegli” in senso mondano. Vengono da una famiglia molto povera; in effetti l’intero villaggio e’ molto “preistorico”, con abitazioni fatte di fango, senza elettricita’ e tutta l’area e’ di religione Hindu.
Posso senz’altro affermare, con tutta l’esperienza che ho acquisito durante questi anni, che non avremmo mai avuto successo nel rinnovare il posto senza andare in fallimento, se non avessimo avuto il loro servizio. Apposta ho detto “servizio” invece di “lavoro”, poiche’ non sono semplici lavoratori, come il resto dei dipendenti. Sono giovani molto sinceri e pronti a combattere per noi sino all’ultima goccia di sangue.
E sono lavoratori di talento, Bablu e’ un carpentiere, Porithosh si occupa di tutto cio’ che riguarda il cemento, e Porimol controlla tutti gli altri operai, aiuta dove necessario e fornisce i materiali. Ma pur avendo questo “oro” tra le mani ( la loro abilita’), sono stati sempre poveri, poiche’ sfortunatamente hanno sempre lavorato sotto padrone, che li pagava un salario da fame, ed essendo loro tranquilli di natura, hanno accettato il destino cosi’
Ho
detto che vengono da una famiglia Hindu. Ma sono battezzati…con il Battesimo
di desiderio. Hanno una tale attrazione verso Gesu'; vanno a caccia di ogni
video-cassetta o libro su Gesu’. L’altro giorno Usha ha dato ad uno di loro
un po’ di denaro, per comprare una ricarica telefonica, poiche’ quando non
siamo li’ dobbiamo comunicare via telefono. Parimol ando’ per comprarla, ma
lungo la strada incontro’ – io suppongo- un qualche protestante, che vendeva
cassette sulla vita di Gesu’. Potete immaginare, Parimol compro’ la cassetta
invece della carta telefonica, e torno’ indietro a casa, come se avesse
vinto alla lotteria. Avevano chiesto di donar loro il crocifisso e lo hanno
al collo con grande orgoglio. Quando andarono a casa per una breve vacanza,
tutto il villaggio gli si rivolto’ contro, e gli chiesero di togliersi la
croce dal collo. Erano minacciosi di far loro male, ma Parimol si piazzo’
bene in piedi e disse loro che anche se lo avessero ucciso, lui non si
sarebbe tolta la croce.
Sono
gente semplice, senza molta educazione, a parte saper leggere in Bengalese.
Finito il lavoro, ( spesso fanno straordinario) o l’uno o l’altro
raggiungono quasi furtivamente la nostra cappella, o vanno nella vicina
chiesa e se ne stanno li’ seduti. Quando gli abbiamo chiesto perchè gli
piacesse starsene seduti li’ in cappella, immediatamente hanno risposto che
si sentono felici e GESU’ E’ IL DIO MIGLIORE.
Arrivano da un’area Hindu molto arretrata, e li’ non c’è ne’ una chiesa, ne’ ci sono cristiani. Noi siamo gli unici cristiani che conoscono, la nostra cappella e la parrocchia sono l’unico posto cristiano in cui siano mai entrati.
Quando penso a loro, mi tornano in mente le parole di Gesu': “Ho altre pecore che non appartengono a questo gregge. Devo portare anche loro, e loro sentiranno la mia voce. Cosi’ ci sara’ un gregge ed un pastore.” Ovviamente Gesu’ li attrae a se’ ed essi ascoltano la Sua voce.
Quando la loro festivita’ Puja fu vicina, noi dicemmo loro di andare pure a casa per la festa, ma Poritosh di nuovo mi chiuse la bocca, quando rispose: “ Non devo andare nel nostro tempio, per festeggiare Puja; Puja e’ un’adorazione ed io posso adorare Dio anche da qui, nel mio cuore.”Rimasi senza parole. “Adorazione nello spirito e nella verita’”
Sono determinati a rimanere con noi ed in effetti stanno per essere assunti a tempo indeterminato. Abbiamo sponsorizzato ( meglio, voi avete sponsorizzato) le lezioni di scuola guida di Parimol, ora lui ha preso la patente e sara’ il nostro autista a Siliguri.
Invece Poritosh fara’ il guardiano e fara’ lavori di manutenzione, poiche’ ha esperienza in questo campo. E vogliono essere Cristiani, quindi stiamo vedendo come fare, una volta che cominceremo a vivere in questa residenza. Sono un perfetto esempio di conversione nel cuore. Non per denaro o beni materiali, ma poiche’ hanno conosciuto Gesu’ nel loro cuore.
L’apostolato
puo’ essere un mezzo molto potente per osannare Gesu’. Qualunque cosa
facciamo, dobbiamo rivelare Dio per cosa siamo. All’inizio non abbiamo mai
parlato loro di Gesu’ e della nostra religione cristiana, ma quando per la
prima volta ( cioe’ 3 anni fa) stavamo per mandarli via, Politosh comincio’
a piangere e ci disse che non sarebbe andato via da qui. Gli chiedemmo
perchè? Lui rispose “ perchè quando vedo questi bambini, come tu vivi con
loro, credo che Dio viva qui, quindi non me ne andro’ da qui.”
Sono gente semplice, senza molta educazione, a parte saper leggere in Bengalese. Finito il lavoro, ( spesso fanno straordinario) o l’uno o l’altro raggiungono quasi furtivamente la nostra cappella, o vanno nella vicina chiesa e se ne stanno li’ seduti.
Quando
gli abbiamo chiesto perchè gli piacesse starsene seduti li’ in cappella,
immediatamente hanno risposto che si sentono felici e GESU’ E’ IL DIO
MIGLIORE.Arrivano da un’area Hindu molto arretrata, e li’ non c’è ne’ una
chiesa, ne’ ci sono cristiani. Noi siamo gli unici cristiani che conoscono,
la nostra cappella e la parrocchia sono l’unico posto cristiano in cui siano
mai entrati.
Quando penso a loro, mi tornano in mente le parole di Gesu': “Ho altre pecore che non appartengono a questo gregge. Devo portare anche loro, e loro sentiranno la mia voce. Cosi’ ci sara’ un gregge ed un pastore.” Ovviamente Gesu’ li attrae a se’ ed essi ascoltano la Sua voce. Quando la loro festivita’ Puja fu vicina, noi dicemmo loro di andare pure a casa per la festa, ma Poritosh di nuovo mi chiuse la bocca, quando rispose: “ Non devo andare nel nostro tempio, per festeggiare Puja; Puja e’ un’adorazione ed io posso adorare Dio anche da qui, nel mio cuore.”Rimasi senza parole. “Adorazione nello spirito e nella verita’”
Sono
determinati a rimanere con noi ed in effetti stanno per essere assunti a
tempo indeterminato. Abbiamo sponsorizzato ( meglio, voi avete
sponsorizzato) le lezioni di scuola guida di Parimol, ora lui ha preso la
patente e sara’ il nostro autista a Siliguri. Invece Poritosh fara’ il
guardiano e fara’ lavori di manutenzione, poiche’ ha esperienza in questo
campo. E vogliono essere Cristiani, quindi stiamo vedendo come fare, una
volta che cominceremo a vivere in questa residenza. Sono un perfetto esempio
di conversione nel cuore. Non per denaro o beni materiali, ma poiche’ hanno
conosciuto Gesu’ nel loro cuore. L’apostolato puo’ essere un mezzo molto
potente per osannare Gesu’. Qualunque cosa facciamo, dobbiamo rivelare Dio
per cosa siamo. All’inizio non abbiamo mai parlato loro di Gesu’ e della
nostra religione cristiana, ma quando per la prima volta ( cioe’ 3 anni fa)
stavamo per mandarli via, Politosh comincio’ a piangere e ci disse che non
sarebbe andato via da qui. Gli chiedemmo perchè? Lui rispose “ perchè quando
vedo questi bambini, come tu vivi con loro, credo che Dio viva qui, quindi
non me ne andro’ da qui.”
Mi son solo augurata che fossero bambine – avremmo avuto belle candidate.
In questi ultimi giorni Nikita si e’ ammalata seriamente. Per alcuni giorni non e’ stata nemmeno capace di bere acqua. In effetti ci aspettavamo la sua “dipartita” in qualunque momento, “ma non pigramente”. Abbiamo pregato a lungo per lei, e martedi scorso abbiamo chiamato anche il nostro parroco, per darle l’olio santo. E’ stato un momento molto agitato. Tutti noi ci siamo raccolti attorno al suo letto, mentre il parroco recitava le preghiere. E’ stato appena prima dell’orario scolastico, ed i ragazzi erano pronti per andare a scuola, nella loro uniforme con cappello rosso. Nikita era semi-consapevole. All’improvviso durante questo solenne rito mi sono ricordata di Bianca Neve ed i 7 nani. Bene, la storia di Nikita e’ finita proprio cosi’ – se ne e’ andata dalla sua malattia. Alla sera di quello stesso giorno era ancora capace di mangiare e sorrise persino ( cosa parecchio difficile nel suo caso ).
Ed ora… sorpresa, sorpresa…
Natale sta arrivando. Arriva ogni anno, ma e’ sempre nuovo, ha la magia di celare qualcosa per sorprenderci, e finche’ rimaniamo bambini, anche quando diventiamo adulti, Natale sara’ sempre qualcosa di speciale.
Dio viene a noi in Persona per fermarsi tra di noi, Egli confida nella nostra attenzione. Puo’ capitare in modi e circostanze diverse. Noi dobbiamo solo pregare di non perdere l’occasione di dargli il benvenuto, in qualunque “forma” possa venire. Puo’ venire. Ed il suo modo preferito e’ sempre in umili circostanze ed in umile forma, durante la “Notte Silenziosa”, in una stalla, un infante esposto ai pericoli minacciosi.
Bene, eccolo! Da una stalla dimora di una povera famiglia, Egli viene a noi…in Alisha. E la sua vita, anche, ha riservato per lei un futuro minaccioso.
Mentre stavamo raccogliendo i pochi dettagli su Alisha, annotandoli nel nostro registro aperto sul tavolo, giusto sotto lo stesso tavolo i nostri bambini stavano facendo il piu’ duro lavoro – far si che la nuova venuta si sentisse a casa e contenta.-
Alisha e’ una bimba di 3 anni, viene da una famiglia molto povera , da un villaggio dell’interno del Nepal. La mamma nella sua disperazione stava meditando di “vendere” la sua bimba a qualcuno ( detto agente ). Accade qui quasi ogni giorno, che i bambini poveri dei villaggi Nepalesi sono portati in India e venduti a famiglie benestanti come aiutanti dei domestici. Per le bambine cio’ porta conseguenze molto piu’ disastrose, come abbiamo sentito da tantissime brutte storie.
Alisha non e’ una bimba handicappata, ma avremmo potuto non salvarla dalle fatali conseguenze.La sorella piu’ grande di Alisha, che vive vicino nell’ ex centro di Fr. Abrahams, lei stessa era stata data via ancora piccola ad una di queste famiglie. Man mano che cresceva, veniva esposta a sempre piu’ gravi molestie da parte del “lord” della casa, ma fortunatamente riusci’ a scappare e fondo’ un rifugio al posto del vecchio centro di Fr Abrahams. Ora, conoscendo il piano della madre, di vendere anche la sua piccola sorella, ando’ a casa dei suoi e prese Alisha per portarla da noi.
Una volta ancora Dio ha affidato se stesso alla nostra cura, in questa piccola bambina indifesa. Ed ancora una volta Dio ci ha dato la grazia di accettare il “dono”. Si, ogni buona azione che facciamo e’ la grazia di Dio che Lui ci sta dando. Nulla di cui essere fieri, e tutto da essere grati a Dio.
Buon Natale a tutti, dalla famiglia di Flame of Hope e sr Ann Francesca.